Serata Osservazione “Eclisse Lunare”

Secondo appuntamento di osservazione con il Gruppo Astrofili Astroversilia.

Sabato 28 ottobre alle 20:45 torneremo al campo sportivo di Retignano con i telescopi per osservare l’eclisse, pianeti e altri corpi celesti.

A coloro che porteranno la macchina fotografica con il cavalletto daremo supporto per fotografare al meglio l’eclisse e proveremo a farvela fotografare col cellulare direttamente dal telescopio 🔭

Visto comunque che l’eclisse comincerà piuttosto presto è mio piacere informarvi che, per coloro che non vogliono perdersi neanche un secondo della serata, c’è la possibilità anche di mangiare un’ottima pizza o un tordello al CRS di Retignano prenotando al numero 0584789085 oppure al 375 7933432. Invece durante l’osservazione resterà aperto per noi così un caffè ce lo possiamo sempre prendere.

Questo evento è patrocinato dal Comune di Stazzema e coadiuvato dalla Misericordia di Retignano, che ringraziamo caldamente.

Vi aspettiamo numerosi come la volta precedente e confidiamo nel bel tempo.

In caso di meteo avverso ci trasferiremo nella sala convegni della scuola elementare dove si terrà la lezione teorica sulle eclissi e ci divertiremo con il planetario. Per cui rimanete sui blocchi di partenza. L’ orario del “piano B” sarà alle 21,30

Serata di osservazione “La notte dei giganti”

A partire dalle ore 21,30, il Gruppo Astrofili Astroversilia organizza per il giorno 13 ottobre 2023 una serata dedicata all’osservazione dei pianeti giganti gassosi del sistema solare, Giove, Saturno, Nettuno ed Urano. Saranno messi a disposizione dei partecipanti i telescopi dei soci del Gruppo; inoltre sarà possibile ascoltare le spiegazioni del cielo visibile ed osservare alcuni fra gli oggetti celesti più belli del periodo

La serata si terrà presso il campo sportivo di Retignano, facilmente raggiungibile in 10 minuti dall’abitato di Seravezza. Di seguito le coordinate per Google maps: https://maps.app.goo.gl/E4yDvQwhaW4W7sxW8

L’ingresso è naturalmente libero, la serata è adatta anche ai bambini. Si consiglia di indossare abbigliamento adatto alla temperatura del luogo (circa 16° in ore notturne). Per informazioni potete inviare una mail a info@astroversilia.it oppure chiamare il numero 340 0869645 in ore serali.

CIAO ALBERTO

Il Gruppo Astrofili Astroversilia si unisce al dolore della famiglia Pervilli per la perdita del caro Alberto, nostro socio onorario e generoso benefattore del Gruppo. La notizia ci è giunta questa mattina dalla famiglia.

L’incontro con Alberto fu una valanga di emozioni; la più forte quando, nominandolo socio onorario del gruppo, si commosse e non ci nascose una lacrima della sua felicità. Un uomo di cultura con la C maiuscola, grazie a lui il patrimonio culturale del gruppo si è arricchito ed il suo telescopio è un bellissimo oggetto che conferisce prestigio alla nostra sede. Siamo stati felici di avere incrociato il nostro percorso con lui. Grazie ancora per quanto hai fatto per noi!

Ti sia lieve la terra, Alberto!

al centro il nostro socio onorario Alberto Pervilli

Inizio fase di profondo restauro del nuovo telescopio

Riprendiamo da dove avevamo lasciato, anche per soddisfare la curiosità di chi sta seguendo la fase di restauro; dopo il trasporto del telescopio e i festeggiamenti in sede, finalmente è arrivata la fase dello smontaggio e del controllo ottiche del nuovo telescopio, anzi, dei nuovi telescopi, perchè insieme al newton c’è anche il rifrattore da 1500 completamente in ottone. Ed il lavoro è partito da quello. Non è stato proprio banale perchè, fra ossido e vernice, per riportarlo agli antichi splendori c’è voluto un bel po’ di quell’olio che gli operai anziani mandavano a comprare agli apprendisti (i c.d. “boccia”, nel nostro vernacolo), detto anche olio di gomito.

l’inizio della fase di ripulitura del rifrattore

Non era proprio bellissimo, portava i segni del tempo e dell’uso, ma siamo riusciti a ritirarne fuori la sua lucentezza con tanta pazienza, paste abrasive, acetone, panni di lana e sana voglia di rivederlo bello come in origine.

il tubo in ottone in tutta la sua lucentezza

Diciamo che in un paio d’ore, distribuite naturalmente nelle varie serate infrasettimanali, siamo riusciti a concludere il difficile lavoro di rimozione della vernice protettiva e della rilucidatura,

il tubo finito e protetto con manucast

E’ incredibile di quanto sia bello questo telescopio una volta rimessa a posto la cella col doppietto ed il focheggiatore. Sarà rimontato una volta rimesso a posto il telescopio principale.

Il venerdì successivo si ricomincia a lavorare sul telescopio principale, partendo dal controllo dell’ottica Zen, costruita con un bel vetro Pyrex di oltre 5 cm di spessore e, nonostante gli anni, sempre perfettamente alluminata. Per andare a vedere il telescopio prima dell’acquisto portammo con noi Lodovico Marchetti, molto conosciuto fra gli astrofili locali soprattutto per la sua bravura nella fabbricazione degli specchi. A chi affidarsi se non ad un esperto come lui? E sempre a lui è stata affidata la parte del controllo dello specchio primario da 12″.

la preparazione del primario per il controllo

Una volta posizionato lo specchio primario Lodovico si è messo alla distanza pari al doppio della lunghezza focale e, con la sua attrezzatura autocostruita, ha cominciato a verificare la bontà della parabola.

la preparazione degli strumenti per il controllo della parabola

Una volta posizionati tutti gli alambicchi Lodovico è passato al controllo dimensionale e qualitativo della parabola

regolazione della distanza fino a raggiungere il fuoco
prime prove di messa a fuoco

Nel frattempo che Lodovico testava l’ottica noi cominciavamo a smontare il supporto del telescopio per liberare l’asse di declinazione, al fine di motorizzarlo. Si, perchè la montatura di Marcon non era motorizzata in declinazione, mentre noi la trasformeremo in una montatura computerizzata motorizzata sia in AR che in DEC.

Una volta trovato il fuoco, al doppio della lunghezza focale, abbiamo potuto verificare la bontà del primario, riuscendo tra l’altro a fotografare il reticolo di Ronchi con il cellulare, che andiamo a proporre. Dice Lodovico che, anche se un po’ troppo scavata, l’ottica è perfetta. E ne siamo felici.

controllo della lunghezza focale

il reticolo di Ronchi visto con l’attrezzatura artigianale di Lodovico

Concluso quindi il controllo dell’ottica del primario, passiamo al doppietto del rifrattore. Lo smontiamo, non riusciamo a capire che strano liquido si trovi fra le due lenti, ma non ci scoraggiamo ed iniziamo la pulizia di base, effettuata con carta di riso antigraffio e alcool isopropilico.

una fase dello smontaggio del doppietto e della pulizia

Adesso che anche il doppietto è pulito, sistemato, riallineato e incellofanato, la serata non è ancora finita. Alcuni di noi nel frattempo stavano smontando il supporto del telescopio primario per poter accedere liberamente alla forcella e smontarla in tutta tranquillità. Le difficoltà non sono state poche, in quanto alcuni angolari sono stati saldati alla forcella dopo aver montato il supporto principale, pertanto abbiamo dovuto rimuoverli con le cattive, ossia disco da taglio e frullino.

un momento dello smontaggio del supporto

Per i lavori sulla motorizzazione dell’asse di declinazione ci siamo rivolti a Michele Raffaetà, ben conosciuto nell’ambiente in quanto realizza montature di precisione veramente robuste e totalmente artigianali, molto belle e soprattutto robuste, un made in Italy ben diverso dal made in China che noi astrofili siamo ormai abituati a vedere. Il made in Italy però si nota soprattutto nella nostra montatura, la forcella equatoriale di Marcon, si può dire che veramente “è fatta di ferro”.

Paolo dammi quella mola che te un sai fà…..

In effetti peso, robustezza, grandezza adatta anche per un telescopio da 40 cm sono i segni distintivi di un grande costruttore di montature e telescopi, e noi siamo contenti di avere una Marcon su cui stiamo lavorando con grande lena. Tra l’altro bisogna anche dire che il trovarsi in sede a lavorare insieme, in modo del tutto volontario, è un grande collante per il gruppo.

lo smontaggio del supporto del telescopio

Il restauro e la modernizzazione di questa montatura (e successivamente del tubo) sono necessari, in quanto il telescopio verrà poi montato in sede fissa e successivamente remotizzato, così da poterlo usare anche non in presenza. Si, abbiamo idea di dove metterlo ma per adesso non ci pronunciamo. Oltre al supporto viene smontata anche la forcella, di modo da avere libero accesso all’asse di AR per poterlo poi smontare più agevolmente e controllarlo.

la forcella finalmente estratta dalla colonna
la forcella finalmente smontata

Siamo giunti alla fine di un altra serata di lavoro e fino qui vi abbiamo fatto un riepilogo delle operazioni. Operazioni che naturalmente sono già riprese e che vi racconteremo più avanti. Non spoileriamo, siamo già un bel pezzo avanti ed intanto, ringraziandovi se siete arrivati fino qui con la lettura, mettiamo insieme i pezzettini per un racconto successivo. Cieli sereni!