Gli strani rigiri delle montature…..

Bene…. dopo aver ceduto il buon RC6 ed aver preso un RC8 Carbon realizzo che sia la guida sia la montatura sono inadatte per tale oggetto. Urge correre ai ripari. Fra me, Simone e Roberto stavamo valutando quale fosse l’alternativa valida per tutto il setup fotografico e, quasi per miracolo, il 25 marzo appare su Astrosell a Lucca una EQ6 Pro con un casino di accessori: niente coppie di ingranaggi ma trazione a cinghia, doppia piastra Vixen-Losmandy, barra contrappesi Geoptik…. e si trova a Lucca. Sono combattuto fra quella e una nEQ6 Pro a parità di prezzo ma a Finale Ligure. La scelta ricade quasi subito su quella a Lucca… ed ecco che RING, mi chiama Rossano, un caro amico speleologo, che mi dice che quella montatura lì era sua, mi elenca tutte le modifiche ecc ecc… soltanto di modifiche c’è un valore di patrimonio. Opto per questa e me l’aggiudico. Corro a prendermela e me la porto a casa, non prima di aver fatto una bella chiacchierata con i due Paoli, gli ex proprietari della montatura (con cui poi mi ritroverò lo scorso venerdì a passo croce, vedi articolo successivo). Il sabato me la porto subito dietro per l’osservazione a La Canonica di Pruno ma, come ben sappiamo, 

la maledizione della prima luce colpisce sempre ogni qualvolta si cambia il setup. Piove, governo ladro. Va bene ugualmente, la serata riesce bene con l’ausilio di proiettore, schermo e planetario. Il giorno dopo (sole abbestia, tanto per ironizzare un po’) scatto diverse foto alla mia hEQ5 e la metto in vendita su Astrosell. Nemmeno mezza giornata e subito c’è chi conclude la trattativa. E guardacaso è speleologo anche lui, il mitico Carroz. Bene, mi fa piacere che ci sia stato questo scambio internos di montature. Ma la cosa che mi colpisce è il fatto che da sottoterra siamo finiti allo spazio. Qualcuno me la sa spiegare questa?

Resto d’accordo con Rossano di andare al passo martedì sera. Arriva martedì, macchina stracarica dal lunedì, cielo eccezionale, seeing fantasticamente ottimo, luna zero. Serata perfetta.

Sarà che la stiamo aspettando da un tot, questa serata, la cometa 41P ci prende per il naso e con una focale così lunga non vuole farsi trovare. Al grido di “IO TI TROVERO’!” parto da casa, turbina calda e a regime, panino, birre, rhum…. sigari. Manca nulla? no. L’entusiasmo è sempre il solito, ogni volta che si va a fare foto è si una fatica, si torna a casa semiaddormentati ma alla fine il divertimento e la passione, soprattutto quelli, ci sono. Senza quelli si farebbe ben poco, ma il fatto di avere finalmente un’attrezzatura degna di chiamarsi tale da ancora più soddisfazione e voglia di fare.

L’emozione di aver visto un capriolo attraversarmi la strada a passo lento, fermandosi a guardarmi per qualche secondo è impagabile. 

Arrivo su alle 19 spaccate, trovo su il Geppi che ha già montato il Takashi 106 mentre aspetto Rossano. Faccio la conoscenza di Geppi, parcheggio e comincio a scaricare ed a montare.

Lascio acclimatare le attrezzature varie e mentre ci scappa un rhum scelgo il soggetto della serata. La cometa? no, M104, galassia sombrero nella costellazione della Vergine.

 

 

Comincio a fare il solving (si, lo ammetto, sono diventato pigro) e trovato il soggetto comincio a scattare… non mi pace, non mi piace. La guida si fa gli affari suoi. Eppure sto guidando con il telescopio di Nicola, perchè non guida bene? Le stelle sembrano palle da rugby, eppure va tutto bene, la proporzione c’è… la montatura è in bolla, l’allineamento polare è stato effettuato alla perfezione.  Non ho proprio idea. Lascio perdere e decidiamo di rivederci il venerdì successivo (31/03)…. 

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